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Elementare Watson: rivelazione sul tram numero 4

Ho deciso di dedicare la seconda rubrica di questo blog (la prima è stata quella delle liste, ricordate?) a tutte quelle cose che ciascuno di noi pensa che dovrebbero essere ovvie e quindi esistenti e che invece per un motivo ignoto non lo sono. Ho deciso di chiamarla Elementare Watson, un po’ perché l’anglofonia (sì, è una parola esistente, non l’ho inventata io) in questo periodo storico sa dare autorità anche a parole altrimenti ordinarie, e un po’ perché “mapotetenonesserciancoraarrivati?!” veniva troppo lungo.

Il primo contenuto di Elementare Watson riguarda uno dei posti che, da pendolare, frequento di più: i mezzi pubblici

L’altra sera ero sul tram che da Maciachini va in centro (se non avete voglia di prendere la metro questo tram fa un giro bellissimo!). Sale un signore – probabilmente indiano, ma forse specificarlo è razzista, oppure specificarlo abbatte qualche stereotipo, boh chissà – che si dirige sicuro verso l’obliteratrice.

Attira la mia attenzione perché prima la guarda, poi ci gira in torno, poi tenta di cliccare sulla parte piatta dove si bippano le tessere. Inizia a sentirsi un po’ scemo, o un po’ frustrato, o un po’ osservato dato che lo sto fissando da un po’. Fatto sta che mi chiede se quella macchinetta fa il biglietto. Io gli rispondo che no, non lo fa, che è solo un’obliteratrice, e che se vuole fare il biglietto deve per forza scendere e che lo vendono solo nei bar, nelle edicole, e mentre mi chiedo come si dice in inglese “rivendite abilitate”, come minimo mi aspetto che lui alzi le spalle e dica “vabbè dai ormai son su”.

E invece lui che fa?

Non solo prenota la fermata per scendere, cosa che poi effettivamente farà, ma mi guarda e mi chiede: “Perché non si possono fare i biglietti sul tram? Non sarebbe più semplice?

E io penso: Sì, sì che sarebbe più semplice!! Non ci sarebbero più persone che prendono i mezzi senza biglietto, non dovremmo più preoccuparci dei controllori – che come ci hanno insegnato da piccoli Aldo Giovanni e Giacomo sono sempre una gran bella gatta da pelare e ti fan venire l’ansia anche se hai l’abbonamento annuale – pagando tutti non sarebbe necessario aumentare il costo di biglietti e abbonamenti e con quelle entrate forse riusciremmo a tenere la metro aperta più a lungo la sera e avere mezzi che non prendono fuoco.

Elementare, Watson.

 

Un pensiero su “Elementare Watson: rivelazione sul tram numero 4

  1. Rosangela ha detto:

    Non sono ipotesi assurde quelle che Vera presenta in questo primo articolo della sua nuova rubrica Elementare Watson!
    Come si fa per presentare istanza a qualche bravo amministratore/politico regionale, o …..chiiiii?

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